Esistono molte sensazioni corporee e diversi sintomi che lasciano presupporre uno stato di malattia organica anche in condizioni di assenza di una causa somatica dimostrabile. Ciononostante la persona può arrivare ad essere afflitta e preoccupata coltivando idee ricorrenti di malattia con minaccia di danneggiamento organico in maniera tale da vedere turbata la sua qualità di vita. Di solito il paziente ha già un lungo percoso di accertamenti clinici alle spalle che però non hanno confermato esiti patologici e nonostante ciò il grado di disagio e sofferenza non lascia spazio ad una pace interiore.
Siamo di fronte alla situazione in cui la sofferenza somatica può essere una conseguenza di processi psicologici. La psiche sofferente cerca per così dire nel corpo una sua possibilità di espressione attraverso delle vie già tracciate. È da tempo noto il conflitto per cui un dolore psichico non avvertito e quindi rimosso si sostituisce a un dolore fisico. Rientriamo in questo caso nell’ambito della somatopsicologia in cui vi è una dipendenza delle malattie somatiche dalla psiche.
Diversi possono essere gli esempi come i disturbi gastrici ed intestinali, vasomotori, secretori, vertigini e diversi gradi di sensazioni di modificazioni degli organi. Tutti questi disturbi si presentano in ogni caso con una spaventosa estraneità invasiva alla totalità psicofisica della persona e diventa veramente importante trovare uno spazio in cui dare ascolto ai diversi sintomi. In questo modo si può arrivare ad un chiarimento e ad una comprensione della loro natura in maniera tale da ridurrne gli assalti.